sabato 27 aprile 2013

Doctor Who, S07E09. Hide.

Chi è Clara Oswald?
E sopratutto, che mi frega?

L'ho già detto alla fine della mia recensione precedente, e sento il bisogno di ripeterlo anche qui: del mistero su chi sia la nuova compagna del Dottore davvero mi interessa poco
Se guardo il DW è perché mi piace quel senso di avventura e di meraviglia che lo accompagna; mi piace l'idea per cui l'universo possa essere un mare di culture e pericoli e di scoperte impensabili; sopratutto, mi piace il modo in cui unisce diversi generi - storie di paura, storie di avventura, e anche favole - camuffandoli sotto la maschera della "fantascienza".
Non ho bisogno di un "grande mistero" per sintonizzarmi a una nuova puntata ogni settimana, non ho bisogno di chiedermi "chi sia Clara Oswald" e perché sia apparsa in diverse epoche e perché sia morta (quasi) in ognuna.

Eppure, qui ne dovrò parlare un attimo. Perché è innegabile che si sia creato un leit motif relativamente evidente in queste quattro puntate: al TARDIS non piace Clara. 


E' una squaldrinella viziata!

Questo concetto è apparso per la prima volta nella puntata degli anelli di Akhaden - cercando di rifugiarsi dentro la cabina blu, la compagna del Dottore ne era stata respinta - e viene riproposto anche qui, in questo "Hide", quando succede pressapoco la stessa cosa.
Il TARDIS è forse geloso di Clara? O forse ne ha paura? Forse, addirittura, percepisce qualcosa in lei di cui il Dottore sembra ignaro?

Le due puntate in cui si è visto questo rifiuto sono scritte entrambe dallo stesso autore (Neil Cross), eppure sembrano fare riferimento direttamente alla puntata scritta da Neil Gaiman (the Doctor's Wife) e al concetto per cui il TARDIS sia più che una macchina dello spazio-tempo, ma un'amante e una moglie per il Dottore girovago.

Quindi? Dici che forse la cabina telefonica sia gelosa di Clara? 
Questo non spiegherebbe, tuttavia, perché non sia stata gelosa di Rose - o addirittura (volendo guardare alla serie vecchia) di Ramona!

Forse, dici che è perché le storie di Tennant, Eccleston e Baker erano prima della storia di Gaiman, vincitrice del Premio Hugo? Può darsi, ma sarebbe un retcon davvero duro da digerire.

No, c'è qualcosa di più sotto. E forse lo si scoprirà tra pochissimo: dopotutto, tra soltanto tre settimane avremo un'altra puntata scritta dal padre di Sandman!
E non ho problemi a scommettere sul fatto che il concetto del TARDIS come vera compagna del Dottore verrà li ripreso...



E ora basta parlare di te, parliamo di questa puntata!

Quindi, messo da parte questa premessa su chi sia Clara ed il mistero che le gira intorno (e spero davvero di non averti annoiato troppo, in quelle prime righe), arrivo a parlare più in dettaglio di questa nona puntata incentrata sui fantasmi: personalmente - essendo uno che con le storie del terrore gotico ci sguazza - godevo come un bambino mentre mi perdevo in questa classica storia di spiriti e di leggende e di ghost hunters degli anni '70 (infatti, la storia è ambientata propria allora - e le lampade psichedeliche sono inserite in fotogramma apposta per ricordarcelo).

Il Professor Alec Palmer (Dougray Scott) è un ex militare e un cacciatore di ectoplasmi il quale, in compagnia della sensitiva Jessica Raine (Emma Grayling), sta cercando di catturare una presenza antichissima in un vecchio maniero quando subentrano il Dottore e Clara.
Quello che quindi segue è null'altro che un classico racconto di fantasmi: zone di freddo, candelabri nel buio, lamenti nei corridoi e pure il classico non sono io che ti tiene la mano - che fa tanto Stanlio e Olio.


Oh, forse qualcuno lo avrà trovato una storia banale, piena di cliché, ma a me è piaciuto vederlo più come un divertito tributo; e ulteriore conferma di come il Doctor Who si presti a qualunque tipo di storia, di qualunque genere. 

Chiaramente, è sempre del Dottore che parliamo e quindi la soluzione del mistero non potrà essere soprannaturale bensì (e questo sì) fantascientifica. Ed è qui che la storia prende una piega decisamente geniale: col TARDIS che viaggia dalla creazione della terra fino al suo termine - sempre nello stesso punto - per validare la tesi per cui è quel punto ad essere infestato (non la casa), e che è sempre stato infestato, e sempre lo sarà. 

Il fatto che questa storia, nel giro di neanche un'ora sia riuscita non soltanto a tirarci dentro il suo mondo, ma a passare da racconto di spiriti, a storia di fantascienza - e tutto questo mentre si impegna anche a rendere credibili e interessanti i due co-protagonisti del Professore e della sensitiva (nonché il loro rapporto, chiaramente teso in direzione romantica), mostra una certa capacità scrittoria. Che l'autore Neil Cross possiede senz'altro.

E poi, è una bella favola in cui nessuno muore e tutto si risolve per il meglio (quasi sento Eccleston in testa che grida, everybody lives!).


E ora, passo alle cose grosse.

Ho parlato quindi in termini positivi di questo Hide, ma non mi illudo: non è certamente una di quelle puntate di cui parleremo dopo il termine di questa settima stagione - d'altronde, le puntate di mezzo raramente lo sono - generalmente hanno la tendenza a fare un po' da riempitivo prima della roba pesante di fine annata.

E, come avrai visto dalla locandina dell'ultima puntata che ho postato sopra, questa settima stagione terminerà con un botto gigante.
Possibile davvero che finalmente, in onore del cinquantesimo del Doctor Who, ci si decida a rivelare il nome dell'avventuriero venuto da Gallifrey?
D'altronde era già stato anticipato a inizio stagione - anche se allora non lo avrei mai davvero creduto possibile - con la testa parlante della cripta che preannunciava come quel nome sarebbe stato rivelato.

Di solito, in questi casi promesse così grosse si rivelano sempre in un nulla di fatto (basta pensare all'intro di Torchwood anni addietro e il suo, nel ventunesimo secolo cambia tutto - alla fine non cambiò nulla). Ma io spero che questa volta, forte anche dell'anniversario incombente, il suo nome potrà essere rivelato davvero.

Dopotutto, perché no? Cosa ci sarebbe di così sconvolgente?
E tu cosa ne pensi? Commenta!

(e non scordarti di condividere, se ti è piaciuta la recensione). 



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