sabato 27 aprile 2013

Doctor Who, S07E09. Hide.

Chi è Clara Oswald?
E sopratutto, che mi frega?

L'ho già detto alla fine della mia recensione precedente, e sento il bisogno di ripeterlo anche qui: del mistero su chi sia la nuova compagna del Dottore davvero mi interessa poco
Se guardo il DW è perché mi piace quel senso di avventura e di meraviglia che lo accompagna; mi piace l'idea per cui l'universo possa essere un mare di culture e pericoli e di scoperte impensabili; sopratutto, mi piace il modo in cui unisce diversi generi - storie di paura, storie di avventura, e anche favole - camuffandoli sotto la maschera della "fantascienza".
Non ho bisogno di un "grande mistero" per sintonizzarmi a una nuova puntata ogni settimana, non ho bisogno di chiedermi "chi sia Clara Oswald" e perché sia apparsa in diverse epoche e perché sia morta (quasi) in ognuna.

Eppure, qui ne dovrò parlare un attimo. Perché è innegabile che si sia creato un leit motif relativamente evidente in queste quattro puntate: al TARDIS non piace Clara. 

martedì 16 aprile 2013

Doctor Who, S07E08; "Cold War"


Il segreto nel farsi degli amici è imparare a non giudicare

Fra tutti i Dottori, Patrick Troughton è forse uno di quelli meno memorati: dopotutto era il secondo arrivato

Giunto in scena prima che il concetto di rigenerazione diventasse un evento accettato e anche atteso nella carriera di un Dottore, al pubblico del tempo deve essere sembrato null'altro che un misero sostituto di quell'amato vecchietto che per primo aveva interpretato il Signore del Tempo. 

A questo si aggiunge come le storie sotto il suo "regno" si fossero fatte più deboli, maggiormente incentrate su mostri di cartapesta e meno sulla scrittura e la recitazione. Quel programma educativo su un viaggiatore nel tempo che potesse insegnare la storia del mondo al giovane pubblico Britannico ormai era scomparso per sempre: al suo posto erano stati lasciati soltanto soldati in carta alluminio, barattoli sturacessi assassini e pupazzoni marziani congelati.

lunedì 8 aprile 2013

Doctor Who S07E07, "The Rings of Akhaten", la Recensione


La seconda puntata di questa "mezza stagione" si apre con un'immagine che avrà sciolto il cuore di ogni adulto e fatto saltare di gioia ogni bambino Britannico sintonizzato: l'Undicesimo Dottore che legge uno speciale estivo (in pieno autunno) dell'annata 1981 de "The Beano".

Sicuramente il riferimento sarà passato sopra la testa a chi invece guarda questa puntata in Italia, quindi sento il bisogno di contestualizzare: assieme al Doctor Who, The Beano è un elemento centrale dell'infanzia di chiunque sia cresciuto sulle isole a nord del continente; essendo in pubblicazione dal 1938, questa rivista a fumetti ha deliziato generazioni di Britannici da più di mezzo secolo. Famoso anche per il fatto di ospitare tra le sue pagine la versione Inglese di Denny (di cui la versione Americana, molto più edulcorata, tende ad essere più conosciuto a livello mondiale), conosciuto come Dennis the Menace and Gnasher.

Un araldo dell'infanzia Britannica come il Doctor Who che ne impugna un'altra come the Beano ha quindi un impatto simbolico e sopratutto nostalgico  di non poca importanza - e forse proprio per questa ragione serve a introdurre una puntata il cui tema centrale sembra essere quello dell'importanza degli oggetti e del valore simbolico di cui li investiamo.

Proprio come quella foglia che da li a poco vediamo colpire in faccia un futuro papà, facendolo quasi investire e quindi incontrare con la sua futura sposa. Foglia che terrà sempre con sé, e che passerà a sua figlia