sabato 27 ottobre 2012

Nightmare, la retrospettiva (prima parte)

Happy Halloween, bitch!

Ogni anno a fine ottobre, mentre la maggior parte della gente cerca di imbucarsi in discoteca o preferisce lamentarsi di come tutta la festa sia un'americanata, io cerco di farmi di film horror

Occerto, non ho problemi a guardarne in qualunque periodo dell'anno - anche a natale, se è per questo. Ma ad halloween assume tutto un gusto più autentico. 
L'anno scorso ho dedicato l'intera giornata alla saga di Nightmare on Elm Street, dall'inizio alla fine, e quest'anno mi piacerebbe ripetere l'esperienza; però questa volta con te - passando in rassegna tutti i film della serie e dedicando un po' di spazio a ognuno. 

Quindi, se non conosci la differenza tra un Nightmare 3 e un Nightmare 5; se non sai quali siano quelli con Nancy e quali quelli con Alice; se vuoi sapere in quale si trova la scena delle polpette che gridano aiuto e in quale la scena della testa schiantata nel televisore - ecco la tua guida definitiva!

Il Mickey Mouse dell'horror

Da bambino, crescendo a New York negli anni ottanta, Fred Krueger era ovunque: ti sorrideva minaccioso dai cartelloni davanti ai cinema; si leccava le lame sul guanto nelle vetrine dei videonoleggi; i suoi occhi gialli ti fissavano dagli album delle figurine. Io ne ero terrorizzato, e scoppiavo a piangere ogni volta che ne vedevo il volto scarnificato - se a una festa di Halloween o a un compleanno i ragazzi più grandi ne mettevano su un film, io scappavo nelle altre stanze; cercando di non farmi notare dagli altri bambini - molto più coraggiosi - e spesso tornando nel salotto per pochi secondi perché preso dalla curiosità.

Fu in una di queste occasioni che cercai di affrontare il mio incubo e di guardare per più di un minuto uno dei Nightmare che era stato messo su per la notte delle streghe. Coraggioso nel mio costume di Dracula e con i denti finti saldamente in bocca, mi avviai sicuro verso il televisore e quel gruppetto di bambini un po' bulli che ridevano incollati allo schermo. Fu allora che vidi questa scena



Mi salì quel senso di shock che ti scivola lungo la schiena e ti prosciuga la bocca; rimasi traumatizzato per giorni. E fu sicuramente allora che mi innamorai dell'horror.

Le generazioni prima della nostra avevano avuto il loro Dracula, il loro mostro di Frankenstein e il loro uomo lupo - tutti grandissimi mostri, adoratissimi - ma noi figli degli anni ottanta avevamo dei mostri tutto nostri: Michael Myers, Jason Vorhees e Freddy Krueger. I nostri mostri erano violenti, ti facevano a pezzi con lame e coltelli e rasoi, e non ti lasciavano alcuno scampo; se non ti facevano fuori entro la fine del film, stai sicuro che ti strappavano il cuore nel seguito. Continuavano a tornare, immortali finché facevano soldi. Se ne stavano negli angoli più bui dei videonoleggi, a schernirti in compagnia dei loro amici clown e folletti e pupazzi maledetti. 

E se in passato c'erano stati grandi attori come Bela Lugosi, Boris Karloff e Lon Chaney Jr. Noi avevamo il più grande di tutti:



La differenza tra un Jason e un Freddy stava proprio qui: gli energumeni mascherati potevano essere interpretati da chiunque - e la cosa faceva comodo alle case di produzione, che così potevano cambiare attore per tagliare i costi - ma l'assassino degli incubi lo poteva fare soltanto Englund. Sua era la camminata e la voce; le gestualità erano uniche. Gli attori che gli giravano intorno potevano cambiare: che ci fosse una Langenkamp, un Saxon, una Arquette o anche un Depp - poco importa. Era per lui che avevamo pagato il biglietto d'ingresso.

Col passare dei film Freddy Krueger diventava il vero protagonista, e si sapeva che - seppure il film continuasse a far finta di fregarsene degli innocenti teenager che gli dava in pasto - tutti quanti noi stavamo tifando per lui!

Penso che il mio amore per la serie sia evidente, e poi stare certo che tifavo per la maglia rossoverde quando è uscito Freddy vs. Jason. Quindi bando alle danze e apro le ciance - Qui, riguarderemo i primi tre film del franchise; nella seconda parte, potremo vederne i successivi tre; e a Novembre, vedremo i tre film usciti dopo la morte di Fred, incluso il discutibile remake.


Nightmare, dal profondo della notte


L'incubo sulla via degli olmi

La New Line Cinema, oggi nota sopratutto per aver prodotto i film del Signore degli anelli, viene spesso chiamata la casa che Freddy costruì, e decisamente non a torto: all'inizio degli anni ottanta erano una piccola casa cinematografica, dedicata per lo più a distribuire film indipendenti sui campus universitari (avevano avuto un certo senso con Pink Flamingos). Nell'84 stavano fallendo, con tutte le loro risorse buttate sulle spalle di questo Wes Craven; un regista quarantenne che aveva imparato la sua arte sui set di film porno, e che si era fatto un nome con un filmaccio talmente violento da essere stato messo al bando in Inghilterra.

Questo Nightmare era costato un milione di dollari o poco più; il nome più famoso del cast era il paparino del horror John Saxon, e si ispirava a degli articoli di giornale che Craven aveva letto negli anni '70: diversi adolescenti, tutti rifugiati della Cambodia, erano morti misteriosamente nel sonno; i ragazzi erano terrorizzati dall'idea di andare a dormire, convinti che non si sarebbero mai più svegliati - e quando i genitori li costringevano al sonno, non si erano risvegliati davvero. La storia era certamente intrigante (anche se oggi esiste una spiegazione scientifica), e l'aveva ispirato a scrivere uno dei suoi film migliori.

Craven aveva già provato a farlo produrre dalla Paramount, ma lo avevano rifiutato in quanto stavano già lavorando a un'altra pellicola simile, e così la New Line si era ritrovata sia a produrre che a distribuire.
Ma fu una fortuna inaspettata: all'uscita, il film finì con l'incassare 25 milioni di dollari - trasformando istantaneamente la New Line da indipendente a major, mentre il film della Paramount finì dimenticato da tutti; leggenda vuole che ogni anno la New Line mandi una cartolina alla Paramount, con una sola parola: grazie.



Il successo non era certamente stato un caso: la storia aveva una particolare presa sugli adolescenti del tempo, molti dei quali si erano rifugiati nella pacifica suburbia bianca in cui è ambientata la storia, scappando da quelle città ritenute troppo violente e "negre". 

Nancy (Langenkamp) e i suoi amici (tra cui Johnny Depp, per la prima volta sullo schermo) stanno soffrendo di incubi da molto tempo, in essi appare un uomo dal volto bruciato e coltelli al posto delle dita; la situazione si fa più pressante dopo che la sua amica viene trucidata nel sonno e l'uomo nero comincia a ferirla mentre sogna. Provando a parlarne con la madre, divorziata e alcolizzata, Nancy ci guadagna soltanto l'essere sbarrata in casa - rendendola una preda ancora più facile. Quel Fred Krueger sembra far paura più ai genitori che ai figli, e la ragione verrà infine alla luce: erano stati proprio i genitori a bruciarlo vivo, per difendere i loro figli allora ancora piccoli - Fred era il bidello della scuola elementare, e un assassino seriale a cui piaceva attirare i bambini nelle caldaie dell'edificio e farli a fettine con un guanto a cui erano stati attaccati dei coltelli. Ora è tornato per finire il lavoro, e si prenderà quegli stessi bambini che prima gli erano sfuggiti - soltanto che ora lo farà entrandogli nei sogni.



Il primo Nightmare è quindi una storia che oserei definire gotica urbana, i figli stanno pagando lo scotto del peccato dei genitori - la Elm Street dalle belle case bianche e i prati curati non è così pacifico come si vuole mostrare, bensì nasconde terribili segreti, e ha un raccapricciante passato recente. 

Tutti i film horror del tempo parlavano di adolescenti - dopotutto è quello il pubblico a cui venivano venduti - ma nessuno prima aveva mai osato parlare del rapporto tra adolescenti e genitori: qui, questo aspetto risulta invece fondamentale. I genitori di Nancy sono divorziati, e la madre si bombarda di farmaci e alcol; i genitori del suo ragazzo sono invece eccessivamente autoritari, e si intuisce che la madre sia abusata da suo marito. In nessun momento del film i genitori sono un aiuto, anzi, costituiscono proprio loro l'avversario da superare nel mondo reale, come Freddy è quello del mondo dei sogni - intrappolano in casa, imbottiscono di psicofarmaci, e cercano di negare la realtà del loro peccato.

Nightmare è quindi la dissoluzione del sogno suburbano americano, un film che parlava direttamente ai teenagers del tempo e osava non mostrarli con stereotipi da far semplicemente massacrare, bensì ragazzi veri con tutte le debolezze e paure di quell'età - metaforicamente incarnate nello spirito di uno psicopompo pedofilo.


Nightmare 2: La rivincita


L'horror più gay di sempre?

Questa, è la sua fama tra gli intenditori del genere. 
Il primo film era terminato con la sconfitta di Krueger (tirato fuori dal reame dei sogni, e dato fuoco) e Craven avrebbe voluto lasciare le cose così. 

Lui era di famiglia battista, e quindi l'idea che il male non potesse essere sconfitto era in diretto conflitto con il suo bagaglio culturale protestante. Ma ovviamente, la New Line non aveva intenzione di lasciar riposare quella gallina cova-dollari e avevano insistito per un seguito.

Cambiarono quindi regista, e assunsero un cast tutto nuovo - tecnica comunemente utilizzata nel mercato exploitation per tagliare i costi e impedire che chiunque possa richiedere una paga superiore a quella base - ebbero comunque l'accortezza di tenere Robert Englund nel ruolo dell'assassino, ma la Langenkamp fu lasciata a casa.

Al suo posto misero Mark Patton, nel ruolo del nuovo protagonista Jesse, e qui c'era l'errore: i film horror del tempo erano noti per le protagoniste femminili - la più nota era la Curtis della serie Halloween - e la ragione per questo era banalotta: una ragazza che urla terrorizzato, nel pubblico genera un senso di ansia; un ragazzo che urla, il pubblico lo vede come una femminuccia.

Ma non bastava neppure questo; perché per alimentare la fama di Nightmare 2 come il film horror LGBT assoluto - ci si metteva anche una scena come questa:



Nello stupendo - e lunghissimo - documentario Never Sleep Again, tutta la produzione dice di non aver avuto idea, al tempo, che il film potesse essere visto come omosessuale; lo dicono tutti, tranne David Chaskin - lo sceneggiatore - che invece ammette come fosse tutto volutissimo, almeno da parte sua. E lo dice con un certo senso di soddisfazione, come se fosse contento di essere riuscito a scrivere un film sulle difficoltà di un adolescente ad ammettere la propria sessualità, e che nessuno gli avesse detto nulla.

In effetti, sotto questo profilo il film è geniale: il personaggio di Freddy, che lo si voglia accettare o meno, terrorizza anche per il suo essere un molestatore. Prende le sue vittime nel loro letto; il suo primo omicidio - la ragazza fatta a fette sulla parete e sul soffitto, nel film precedente - rasenta lo stupro; terrorizza spesso le sue prede mostrandole la lingua, come farebbe un pervertito. E' quindi non soltanto un assassino, ma la perversione del risveglio sessuale di un adolescente.

E quale risveglio è più difficile da vivere, che quello che ti rivela essere omosessuale? Un teenager gay ha molti più ostacoli da superare rispetto ai suoi coetanei: quelli imposti dalla società, e dalla sua stessa famiglia. 


Quindi, non posso che difendere Nightmare 2; pur riconoscendone alcuni aspetti decisamente trash - come la scena inutile di un pappagallo che prende fuoco, attacca la famiglia riunita in salotto, e poi esplode - è comunque un horror decisamente unico, anche in un certo senso coraggioso.
E' un glorioso fallimento.

Nightmare 3: I guerrieri del sogno

Diretto da Chuck Russell; scritto da Bruce Wagner e Frank Darabont; con Robert Englund, Heather Langenkamp e Patricia Arquette

Che sballo!

Ora sì che ci si diverte! 
Dopo i traumi psico-sessuali dell'ultimo film - comunque andato più che bene al box office - la New Line sentiva di dover rimettere la saga sulla giusta carreggiata: c'era bisogno di riprendere il vecchio cast; bisognava riportare la Langenkamp - Nancy; il John Saxon - padre; e bisognava far tornare Wes Craven alla macchina da scrivere. 

Gli attori furono riassemblati, ma Craven aveva troppe difficoltà a seguire il progetto a tempo pieno (dati i suoi altri impegni) e la produzione decise di non usare la sua sceneggiatura, comunque ritenuta troppo cattiva rispetto alla direzione pop verso cui volevano dirigere la saga.

Al suo posto, vennero chiamati due giovanissimi scrittori: Bruce Wagner e Frank Darabont - sì, parlo proprio di quel Darabont. Ulteriore riprova di come la saga dell'orco onirico abbia dato il tocco fortunato sulla carriera di più di una persona (a questo proposito, il film contiene anche Lawrence Fishburne).

La storia che ne è uscita è indubbiamente uno dei più apprezzati da parte dei fan, e senza dubbio il mio preferito oltre al primo. Certo, rispetto a quest'ultimo il film è un po' più esagerato e decisamente meno profondo, ma non posso negare che sia anche pieno di momenti estremamente godibili.


Ambientato diversi anni dopo il primo, Freddy è stato dato per sconfitto - non ci è spiegato se dopo il suo incontro con Jesse o se dopo aver nuovamente combattuto con Nancy (anzi, la fine del protagonista del secondo rimane uno dei più grandi dubbi di quest'intera saga - per lo più lo si dà per morto a qualche punto prima del terzo) - Nancy è nel frattempo diventata terapista, e si occupa di aiutare ragazzi con difficoltà comportamentali. 

Comincia a lavorare in un centro di recupero, ed ad aiutare un gruppo di ragazzi con vari disturbi: tossicodipendenza; depressione; aggressività e autismo. E tutti quanti soffrendo della paura di andare a dormire. Nancy intuisce subito che Freddy li sta visitando nel sonno, e quindi cerca di aiutarli ad affrontarlo e sconfiggerlo proprio come aveva fatto lei.

Il film è memorabile in quanto introduce l'idea per cui i protagonisti, nei loro sogni, possano avere dei poteri speciali e usarli per sconfiggere il mostro che li tormenta: la ragazza depressa diventa una bellissima punk assassina; il nero iracondo diventa un forzuto; il ragazzo muto diventa capace di frantumare i vetri col suono della voce; il nerd in sedia a rotelle riesce a camminare...

...e diventa un mago. Ovviamente.

La vera protagonista del film non è comunque Nancy (che anzi, assume più il ruolo di aiutante), bensì Kristen - interpretata dalla Patricia Arquette - la quale assume il ruolo di capo della felice comitiva di casi psichiatrici. Il suo potere è quello di tirare i suoi amici nei propri sogni, così da difendersi dagli assalti di KruegerE questo finisce con l'essere la tematica base del film: l'amicizia.

I personaggi sono tutti degli stereotipi, ma per qualche ragione mi ci affeziono ogni volto che li rivedo - un caso decisamente unico in questo genere, dove per la maggior parte i personaggi mi stanno sempre sulle palle - e per questa ragione ci soffro sempre quando ne vedo uno eliminato da Freddy

Effettivamente, l'enfasi sui teenager disagiati piuttosto che su quelli tutto muscoli e birra delle altre serie horror, potrebbe essere una delle ragioni per cui ho sempre preferito Nightmare sopra a ogni altra saga simile. 


I guerrieri del sogno è anche il film che amplia la mitologia che ruota intorno alla saga: scopriamo che Freddy fu il frutto dello stupro di una suora (Amanda Krueger), rimasta rinchiusa di notte in un manicomio criminale con cento maniaci, e che le sue ossa furono sepolte in un deposito di auto abbandonate; scopriamo inoltre che risucchia le anime delle sue vittime, e li tiene imprigionate e urlanti sul suo petto.

Nancy e suo Padre moriranno in quest'episodio - ma il loro sacrificio ha un senso: il terzo film è il passaggio della torcia da parte dei protagonisti della prima pellicola a questi nuovi protagonisti, di cui Kristen è capo. 

A questi Dream Warriors.


O almeno così sarebbe dovuto essere. Ma per il proseguo della saga ti rimando qui.

Nel frattempo, ti chiedo: qual'è la tua saga horror preferita?

1 commento:

  1. Che fighi i Dokken!!! Anche per me il 3 è il migliore della serie, finalmente qualcuno che riesce a tenere testa a Freddy, eccheccazzo!

    Cmq non saprei qual'è la mia serie horror preferita, non credo ci sia, a parte Alien, ma solo il primo è un vero horror, gli altri sono sci-fi spara-spara praticamente...

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